Fondazione Symbola e Unioncamere hanno presentato a Roma il Rapporto Greenitaly 2012. Il Rapporto, realizzato con il Patrocinio dei Ministeri dell’Ambiente e dello Sviluppo Economico e con la partnership di Wired, Comieco e Fiera Milano Congressi, ha analizzato l’evoluzione dell’economia “verde” in Italia.

Un dato particolarmente interessante riguarda il mondo del lavoro: il 30% delle assunzioni non stagionali programmate complessivamente dalle imprese nel settore privato riguarda figure professionali legate alla sostenibilità. Dal punto di vista degli investimenti, emerge che mediamente il 23,6 % delle imprese punta sulle tecnologie verdi per uscire dalla crisi: nonostante le condizioni di mercato non siano le più favorevoli, “le imprese mostrano una apprezzabile propensione all’eco-investimento”. Tendenza, questa, che non riguarda soltanto i settori tradizionalmente legati all’ambiente ma che vede il campo dell’industria manifatturiera in prima linea negli investimenti green: il 27,4% delle imprese manifatturiere investe in prodotti e tecnologie green (con una punta del 40% nel caso specifico del settore chimico-farmacologico), seguite dal 21,7% delle imprese legate al mondo dei servizi.

Secondo il Rapporto, chi investe in tecnologie green ha più chances di aumentare l’export e le innovazioni di prodotto e di processo: la green economy può dunque “rappresentare una chiave strategica per superare questa lunga crisi, uscendone più forti e meglio in grado di costruire un futuro diverso”, come ha dichiarato Ferruccio Dardanello, presidente di Unioncamere.

In questo contesto il Trentino Alto Adige, con il 26,1% di imprese che investono in prodotti e tecnologie green (pari a 8.200 imprese), rispetto alla media italiana del 23,6%, risulta ai vertici della classifica, secondo soltanto all’Umbria (27,6%). Trento e Bolzano si posizionano rispettivamente al 15esimo e 16esimo posto della relativa graduatoria. Risulta infine particolarmente alta la media di contratti di rete green, che rappresentano in Trentino Alto Adige il 40% del totale regionale, rispetto alla media nazionale che arriva soltanto al 19%.

In allegato è possibile scaricare il Rapporto Greenitaly 2012. 

Rapporto_GreenItaly_2012.pdf [2.5 MB]